Sant’Omobono Terme, precedentemente noto come Sant’Omobono Imagna e in dialetto bergamasco come Sant Imbù, è un comune italiano di grande rilievo situato nella provincia di Bergamo, Lombardia. Questa affascinante località, immersa nelle suggestive Prealpi Orobiche, vanta una popolazione di circa 3.875 abitanti[2] ed è incastonata nella pittoresca Valle Imagna.
La Radice del Nome: Sant’Omobono
Il toponimo di Sant’Omobono Terme affonda le radici nella venerazione del santo patrono della frazione di Mazzoleni. Questa frazione costituisce il nucleo principale del comune, accanto a Cepino, Selino Alto, Selino Basso (sede comunale) e Valsecca. Nel 1927, il comune di Sant’Omobono Imagna nacque dall’unione dei comuni di Mazzoleni, Falghera, Cepino e Selino. Grazie a una legge regionale datata agosto 2004, il nome fu poi modificato in Sant’Omobono Terme, per richiamare l’importante presenza delle acque termali nella zona.
Una Breve Storia: Le Radici Medievali
Le origini di Sant’Omobono Terme si perdono nell’epoca medievale, quando in questa regione, più che altrove nella provincia di Bergamo, si combattevano feroci scontri tra guelfi e ghibellini. La Valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netto contrasto con la Valle Brembilla, schierata con i ghibellini.
I Conflitti e il Cambio di Dominio
Inizialmente, i guelfi ebbero la meglio, costringendo i ghibellini a cercare aiuto dai Visconti, signori di Milano. Questi ultimi riuscirono a sconfiggere i loro avversari e a espandere il loro dominio su tutta la regione. Tuttavia, la rivalità tra guelfi e ghibellini persistette, portando a continue rivolte, alcune delle quali si svolsero anche a Sant’Omobono Terme.
Il Passaggio a Venezia e i Favori Guelfi
La situazione cambiò quando la zona passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, che sostenne il partito guelfo in contrasto con i Visconti. Questo portò alla distruzione dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, tra cui Sant’Omobono Terme, furono favoriti con privilegi e onori, come documentato in fonti dell’epoca.
Durante i secoli successivi, Sant’Omobono Terme visse in relativo isolamento, seguendo gli avvenimenti della provincia senza un coinvolgimento diretto.
Verso la fine del XVIII secolo, il territorio cominciò a guadagnare notorietà grazie alle acque sulfuree rinomate presenti nella zona, che attirarono l’attenzione grazie anche ai resoconti di Giovanni Maironi da Ponte. Queste acque furono classificate tra le migliori d’Italia, dando origine a un’industria termale così importante da determinare il cambio di nome del comune.
Storia Contemporanea: L’Annessione di Valsecca
Negli ultimi anni, il comune di Sant’Omobono Terme ha valutato l’annessione del comune di Valsecca, una piccola località priva di alcuni servizi. Un referendum tenutosi nel dicembre 2013 ha sancito l’annessione di Valsecca a Sant’Omobono Terme. Questa fusione è entrata in vigore nel febbraio 2014, dando vita a un nuovo comune. L’idea di un’unione più ampia dell’Alta Valle è stata discussa, ad eccezione del comune già popoloso di Berbenno.
Lo Stemmma e la Bandiera di Sant’Omobono Terme
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera del comune di Sant’Omobono Terme sono stati concessi con un decreto del presidente della Repubblica nel maggio 2015. Lo stemma è descritto come un campo d’azzurro con una croce argentata sormontata da quattro torri dello stesso colore. Sotto lo scudo, compare il motto “Consociati pro Valdimania.”
Il gonfalone è un drappo partito azzurro e bianco, mentre la bandiera è un drappo azzurro con una croce argentata sormontata da quattro torri.
Monumenti e Luoghi d’Interesse
Il territorio di Sant’Omobono Terme è noto per le sue terme con acque sulfuree, che, unite alla tranquillità della zona e all’aria pura, creano un luogo ideale per il relax e il benessere fisico.
Di notevole interesse è la Villa delle Ortensie, un edificio risalente al XIX secolo, noto per le sue eleganti linee architettoniche e recentemente restaurato.
Le Chiese Storiche di Sant’Omobono
Dal punto di vista religioso, le chiese dei quattro paesi che compongono il comune meritano menzione.
Chiesa di Mazzoleni: La chiesa di Mazzoleni, dedicata a sant’Omobono, presenta un maestoso stile settecentesco e ospita opere di pregio.
Chiesa di Cepino: La chiesa parrocchiale di Cepino, intitolata a san Bernardino, fu costruita nel XVI – XVII secolo e conserva opere di Gaetano Peverada.
Chiesa di Valsecca: A Valsecca, la chiesa parrocchiale di San Marco evangelista, costruita nel XV secolo e soggetta a successivi ampliamenti e ristrutturazioni, custodisce dipinti di pregio e un crocefisso in legno opera di frà Giovanni da Reggio.
Chiesa di Selino Alto: A Selino Alto, la chiesa parrocchiale di San Giacomo, costruita nel XVIII secolo in stile neoclassico, presenta sculture di scuola fantoniana e dipinti di Francesco Quarenghi.
Chiesa di Selino Basso: Infine, la chiesa di Santa Maria Immacolata, situata nella frazione di Selino Basso, è stata costruita nel XX secolo.
Il Santuario della Cornabusa
Uno dei luoghi di maggiore importanza dal punto di vista religioso è il Santuario della Cornabusa, una chiesa interamente scavata nella roccia, rendendola unica nel suo genere. La leggenda popolare vuole che questa chiesa abbia origine nel Medioevo, quando un’anziana donna si rifugiò in una grotta naturale per sfuggire agli scontri tra guelfi e ghibellini. Dopo la fine delle battaglie, lasciò una statuetta della Madonna che fu ritrovata da una giovane sordomuta, la quale miracolosamente recuperò l’udito.
In conclusione, Sant’Omobono Terme è un luogo di grande fascino, immerso nella storia e circondato dalla bellezza delle Prealpi Orobiche. Le sue acque termali, la ricchezza storica e culturale e l’atmosfera rilassante ne fanno una destinazione ideale per chi cerca un soggiorno rigenerante immerso nella natura.